Dell’essere madre non sopporto il fatto di non rispecchiare sempre le mie aspettative. Il fatto di non riuscire a far combaciare quello che penso con quello che faccio.
Per esempio :stamattina avrei voluto raccontare a questo splendore un sacco di cose. Tra le tante di chiudere un occhio quando ci sono cose che non ci piacciono ma con quello che è rimasto aperto di vedere il bello che la vita ogni giorno ci regala.
Che un atteggiamento positivo è già un dono che facciamo a noi stessi e a chi ci sta intorno.
Che la mamma ed il papà sono comuni esseri umani e come tali possono sbagliare ma ciò che hanno di speciale è un amore da supereroi per le proprie figlie. Che un sorriso è di per se già una piccola rivoluzione quotidiana e la gentilezza è invece una guerra vinta contro l’arroganza.
Che un bacio dato con amore è una poesia in grado di combattere ogni male (si proprio come quando mamma te lo da e ti passa la bua).
Che la loro presenza in questo mondo è una speranza. E che finché il mondo girerà la speranza colora tutto di verde. E il verde è il colore della natura. E la natura rappresenta la vita. Quindi la speranza è vita.
Di cantare e ballare per sconfiggere la noia. E che urlare per scacciare la rabbia non è mai controindicato.
Che un pensiero altruista è un fiore in un cannone. Si avrei voluto. Ma non tutte le mattine sono uguali e non sempre abbiamo qualcuno accanto in grado di raccontarcele queste cose e quindi ora sono qui, sotto la sua scuola ad aspettare che la campanella suoni per abbracciarla e finalmente cominciare a raccontare.
Perché ci sono lezioni che devi imparare a menadito tu da solo, prima di poterle insegnare.