vi buttereste mai da una serie di 12 sedie impilate l’una sull’altra? io ho scoperto di no durante la mia partecipazione all’evento organizzato al Volvo Studio di Milano che aveva come focus principale importanti innovazioni sulla sicurezza in auto.
durante il rientro a casa ho pensato a quanto sia davvero difficile fare la differenza.
ogni idea che porta con se delle innovazioni infatti si trova nella maggior parte dei casi a scontrarsi con l’opinione generale, cosa che spesso e volentieri non è incentivante.
non lo è affatto.
per esempio ho scoperto che quando nel 1959 durante uno studio condotto sul tema di una maggiore sicurezza in auto gli ingegneri volvo misero a punto la cintura di sicurezza a tre punti la stessa venne definita:
stupida, inquietante e una violazione dei diritti umani.
bene, ad oggi quella “stupida” invenzione ha salvato oltre 1 Milione di vite umane, preziose vite umane.
ed altrettante ancora Volvo si impone di salvarne strutturando in modo sempre più profondo il discorso della sicurezza in auto:
in una scala di priorità è proprio al primo posto che quest’ultima deve essere collocata.
perché la sicurezza è uno stato mentale.
A MILION MORE quindi è molto più che un messaggio è una vera e proprio sfida.
come quella di proteggere i nostri bambini in auto,
le donne incinte.
ho scoperto grazie a questa esperienza le innovative decisioni di una bravissima ingegnere bio meccanica Lotta Jakobsson:
ha sviluppato infatti i dummies ( super-tecnologici manichini usati per i crash test) di una donna incinta e dei bambini.
nacque cosi il progetto EVA di VOLVO per la sicurezza in auto delle donne.
fu però un professore della Chalmers University a realizzare il primo seggiolino per bambini, ispirandosi alle esigenze che astronauti incontrano durante i viaggi nello spazio.
Ed è stata la Volvo a testare il primo prototipo, nel 1964.
ma ecco che siamo pronti per parlare delle nuove innovazioni in tema di sicurezza Volvo.
è stato introdotto un limite di velocità a 180km/h.
anche esso non ben accettato, anche esso guardato con un occhio di limitazione alla libertà personale.
ma come si dice: “la tua libertà finisce dove inizia la mia”.
in un sistema di socialità non possiamo non considerare il danno che arrechiamo all’altro non rispettato i limito imposti per la sua sicurezza.
tra le prossime innovazioni ciò che volvo si è imposta è l’installazione di telecamere all’interno dell’abitacolo in grado di rilevare con una scannerizzazione del volto il grado di stanchezza o alterazione del conducente.
io personalmente reputo tutto utile, intelligente e sopratutto umano.
voi, cosa ne pensate?